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IL TIMO, PROPRIETA’ USI E CURIOSITA’…

Il timo

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Altri nomi

Timo comune.

 

La pianta

Il timo (Thymus vulgaris) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa in cui rientrano molte delle erbe aromatiche comunemente usate in cucina quali menta, rosmarino, salvia ecc. Caratteristica delle piante di questa famiglia è quella di avere rametti a sezione quadrangolare, che nel caso del timo sono sottili, legnosi e tortuosi, con molte diramazioni. Anche le foglie sono piccole, di colore verde-grigiastro. I fiori, tubulosi e raccolti in minute spighe terminali, sono bianco-violacei. La pianta, se strofinata, emana un odore caratteristico. Il timo, grazie alla crescita bassa e alle foglie sottili, che limitano la traspirazione, si è adattato a vivere in ambienti aridi e soleggiati, come la macchia mediterranea, di cui è originario. La sua coltivazione, tuttavia, si è estesa alla maggior parte delle aree temperate del mondo.

 

Gli impieghi

Apprezzato in cucina per insaporire un’ampia gamma di piatti, dalla carne, al pesce, alle verdure, il timo ha anche una lunga storia come pianta officinale. I medici greci lo consigliavano per i disturbi nervosi e ne apprezzavano le proprietà antisettiche; i Romani lo ritenevano utile contro la malinconia e le aberrazioni mentali, oltre che per trattare l’epilessia. Nel Medioevo lo si usava per disturbi gastrici, flatulenza, problemi bronchiali, tosse, raffreddore, coliche, reumatismi, problemi mestruali, ubriachezza e infezioni del cavo orale. Bollito nel vino, se ne ricavava un tonico digestivo.

Il timo è ricco di oli essenziali costituiti prevalentemente da timolo e carvacrolo (la maggiore quantità di uno rispetto all’altro dipende dalla zona in cui è cresciuta la pianta) che lo rendono un potente antisettico. Ha anche proprietà antibatteriche, antispasmodiche, antifungine e antielmintiche. Lo si usa in caso di tosse spasmodica, infezioni della gola e disturbi digestivi. Si è visto, inoltre, che è in grado di contrastare il batterio Helicobacter pylori, responsabile dell’ulcera allo stomaco.

L’infuso di timo, assunto dopo i pasti, favorisce la digestione ed esplica azione antisettica, catarrale ed espettorante. L’olio essenziale, utile per le vie aeree e per quelle urinarie, combatte gli ossiuri e gli ascaridi ed è impiegato nelle creme balsamiche e nei disinfettanti ambientali. Come tutti gli oli essenziali, anche quello di timo è irritante per la mucosa gastrica ed è pertanto sconsigliata l’assunzione del prodotto puro. Inoltre, essendo uno stimolante uterino, sia l’olio essenziale sia estratti a dosi medicinali della pianta sono da evitare in caso di gravidanza.

Riassumendo, le linee guida del Ministero della Salute consigliano l’impiego di foglie, sommità fiorite e olio essenziale attribuendo loro le seguenti proprietà:

Lo sapevi che…?

– L’etimologia del nome “TIMO” è incerta. Alcuni lo legano al greco thymòs, nel suo significato di “coraggio”, perché i soldati credevano che il suo profumo favorisse l’audacia. Altri lo fanno derivare, invece, dal verbo greco thyein, che significa “avere un odore”, perché era uso bruciarlo durante i sacrifici prima della scoperta dell’incenso.

– L’olio di timo ha proprietà conservanti che erano già note agli antichi Egizi, che lo impiegavano per imbalsamare i morti.

– I fiori sono particolarmente amati dalle api e se ne ricava un miele particolarmente profumato.

 

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